In foto, l’immagine della locandina dell’evento
Alla destra, un volto di un bambino sporco di vernice blue,
alla sinistra le informazioni, in basso i loghi di tutti gli attori interessati
Campagna di sensibilizzazione per l’accesso dei siti a
ciechi e ipovedenti

Il 9 aprile la villetta comunale del Parco Panorama Volla si colora di blu: è la risposta dell’Associazione Spicco il Volo, insieme alle istituzioni – il Comune da un lato, l’ASL Napoli 3 Sud dall’altro – all’autismo. Come un uccello che dispiega le ali, un aquilone che sorvola le teste dei bambini o una farfalla variopinta che si volteggia nell’aria: è questa l’immagine che mi si presenta davanti agli occhi. Sì, a Napoli ci sono luoghi in cui c’è rete tra le associazioni del territorio e gli enti pubblici. Stavolta l’entusiasmo mi si legge negli occhi quando, tra la preparazione di una locandina e una telefonata di un genitore, Viviana Alessandra Alaia, fondatrice dell’Associazione, racconta il risultato che la stessa ha appena raggiunto. Ciò che ne aumenta il valore è che non sia sola. Accanto a lei, vari partner (n.d.r.: l’elenco completo sulla locandina in foto). Un entusiasmo che mi consente di andare oltre il ruolo di direttore editoriale di questo blog, in quanto, accanto a Napoli, il mio “purtusillo” – ossia angolo del cuore, porto d’attracco – c’è Volla, dove sono cresciuta. Più che un’intervista, è il confronto vivo e partecipato di due donne che vivono sulla propria pelle valori come l’inclusione sociale e la lotta dei diritti di coloro che hanno abilità diverse. Per tale motivo, la presento integralmente, in questo editoriale di aprile.

Per la prima volta a Volla è stato firmato un protocollo col Comune per la prevenzione dei bambini affetti d’autismo e sarà fatto un evento loro dedicato. Che traguardo rappresenta per Volla? E per l’associazione “Spicco il volo”?

Per l’associazione rappresenta un enorme traguardo nel consolidamento di tutto il lavoro svolto sul territorio, in tutti questi anni, in merito alla rete costruita tra famiglie, scuola, esperti BCBA, psicologi, centri di riabilitazione terapeutica e progetti ludico-terapeutici inclusivi.

Il progetto è stato presentato dalla nostra associazione attraverso un protocollo d’intesa con le scuole, l’ASL e il Comune: attraverso le politiche assistenziali, Volla inizia finalmente a riessere vicina ai cittadini.

Il lavoro che stiamo svolgendo con l’assessora alle Politiche Sociali, la dottoressa Angela Improta, rappresenta una rivoluzione verso un sistema da anni in panne, senza l’erogazione si alcun tipo di servizi, con conseguente “vuoto” intorno alle famiglie ed ai fragili.

Un’associazione di genitori e/o di professionisti del settore. Come definiresti “Spicco il volo” e da dov’è nata e quando l’idea della sua creazione?

In foto, il golfo di Napoli visto da una finestra, in bianco e nero, con il Vesuvio in lontananza
Ph: Lidia Ianuario

Spicco il volo è nata come un’esigenza, una necessità per chi vive in territori come il nostro, dove non esiste uno sportello d’ascolto o un ente che ti accompagni dopo la temuta diagnosi. Nessun genitore sa né come comportarsi nei confronti dei propri figli, né quali metodologie applicare per cercare di sopravvivere e arginare tale disturbo. Io l’ho soprannominato “il segreto di Pulcinella”. Un passo alla volta: un consiglio “rubato” sulle scale del centro, lo studio notturno da dispense universitarie in neuropsicomotricità, la ricerca spasmodica di “terapie” alternative in ogni nazione, di qualche segnale capace di dare almeno una risposta alle innumerevoli domande di una madre… Spicco il volo è questo, è l’aiuto concreto e la risposta a tutte quelle incognite! È la rete che tutti noi abbiamo cercato e successivamente costruito in funzione di una agognata normalità ed una vita sociale inclusiva e rispettosa verso la fragilità dei diversamente abili.

Come reperire informazioni sui progetti che porta avanti l’associazione e/o quale supporto offre ai genitori dei bambini autistici?

Ogni progetto o ricerca viene condivisa sulle pagine social e sul nostro sito, siamo in continua evoluzione, sempre!

Siamo costantemente attenti alle richieste delle famiglie, facciamo da ponte tra le istituzioni; raccogliamo idee, progetti utili e fattibili; spesso ci autofinanziamo creando dei laboratori “inclusivi” ludico-terapeutici che pensano ai bambini nel modo più bello e divertente possibile. Creiamo progetti economicamente accessibili, selezioniamo tutor, terapisti RBT, educatori validi e non improvvisati che, anziché migliorare la loro condizione autistica, possono peggiorarla in modo permanente. Costruiamo rete con altre associazioni del settore che possono aiutarci a concretizzare idee e progetti a medio e lungo termine mi piace definirci simpaticamente una “comfort zone” per le famiglie che hanno bisogno di un punto fermo in balia dello tsunami Autismo!

Che messaggio daresti a quelle madri che si sentono scoraggiate o impotenti?

In foto, due volti sorridenti: Viviana Alessandra
Alaia e suo figlio

Non credo di essere adatta a dare consigli in merito all’elaborazione di un dolore così terrificante. Ognuno vive questa forma di lutto in modo diverso! Sì – la voce che si abbassa e gli occhi fissi nei miei – è un lutto. Quando scopri di aspettare il tuo bambino vivi la magia della maternità, immagini le cose più belle per la tua creatura e in un certo qual modo il mostro autistico te lo porta via per sempre… sensazioni quali dolore, abbandono, sconforto e rabbia si metabolizzano in modo soggettivo. Io non sono più arrabbiata! Ho scelto di non subirlo l’autismo ma di divorarlo a morsi e affrontarlo a testa alta, non un passo dietro mio figlio, ma standogli accanto. Solo così lui potrà essere consapevole dei suoi limiti e delle sue potenzialità. Nascondersi non aiuta! Bisogna parlare, confrontarsi e allungare la mano, perché tutti nella vita hanno il diritto essere felici prima o poi, tutti hanno il diritto di spiccare il volo.

L’editore

(Riproduzione riservata ©)

Aricolo preso da Opurtusillo